venerdì 25 marzo 2011

24 marzo Giornata della promozione della lettura

Quanti sono a conoscenza che il 24 marzo si celebra la “Giornata nazionale per la promozione della lettura” , istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 15 luglio 2009?
Il decreto all’art. 1 recita. “E’ istituita la “Giornata nazionale per la promozione della lettura”, che si terrà il 24 marzo di ogni anno. In tale giornata le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, assumono, nell’ambito delle rispettive competenze, iniziative volte a promuovere la lettura in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini, e in particolar modo le nuove generazioni, sui temi ad essa legati”.
Temo molto pochi ma  comunque  il  24 marzo, sarebbe la Giornata Nazionale per la Promozione delle Lettura. “Sarebbe” perché tra le tante feste , la lettura è il solito fanalino di coda  a cui nessuno importa Perché?  Perché non fa  girare mazzette,  perchè la cultura non dà da mangiare, come dice Tremonti e  vogliamo per caso contraddirlo? Così, nonostante la Giornata per la Lettura sia stata istituita di recente,  si è già persa per strada.
Essendo evidente il nesso tra la lettura e la civiltà di un paese, perchè  non proporre unaspecie  di di deducibilità fiscale degli acquisti dei libri ? E' previsto anche nella legge sul libro, attesa da anni dagli editori. In Spagna, ad esempio, si spendono più di 30 milioni di euro del budget annuale statale per la promozione alla lettura. Il che non vuol dire dare i soldi all’assessore per stampare qualche volantino e fare una conferenza con un gettone di presenza all’amico dell’amico  ma spendere per comprare libri destinati a scuole e biblioteche. La Gran Bretagna, nonostante la macelleria sociale del governo Cameron ha salvato dalla scure solo la ricerca e l’istruzione.Non è stato infatti toccato lo stanziamento destinato al fondo della letturai che  dovrebbe aggirarsi intorno ai 15 milioni di sterline (circa 20 milioni di euro). Michael Gove, il 43enne ministro dell’Istruzione del governo Cameron  ha dichiarato che l’obiettivo sono 50 libri l’anno per un ragazzino di prima media. In pratica uno alla settimana. Se c’è una cosa che salva la disastrosa educazione pubblica britannica, è proprio la lettura. Fin dalle primarie i bambini sono incoraggiati a leggere di tutto. Gli studenti non hanno quasi mai compiti a casa, ma devono leggere come minimo mezz’ora al giorno. Ogni scuola ha la sua biblioteca scolastica e la gestione non è demandata – come accade in Italia – a un pugno di volenterose insegnanti. 
In Italia gli editori hanno dovuto implorare quattro anni per vedere sbloccati i due milioni annui stanziati da Rutelli per il Centro del Libro. Due milioni contro i 30 spagnoli, un quindicesimo. Due milioni contro venti inglesi, un decimo.  E mentre gli italiani comprano libri per 3 miliardi e mezzo l’anno, ne spendono 14 in lotterie e affini,  un tempo  definite la tassa sulla stupidità... Meditiamo, gente.

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