sabato 11 giugno 2011

Salviamo la biblioteca scolastica dell'Arcobaleno!

Salviamo la  scuola  Arcobaleno e salveremo una splendida biblioteca scolastica! Le riforme fatte con l'accetta non sanno capire la complessità e la ricchezza delle esperienze che  si vivono a scuola.
Per saperne di più segue un piccolo estratto:

Hanno protestato sotto il provveditorato, inviato 300 lettere, srotolato striscioni e fatto festa, inondato il web e tampinato organi di stampa. E ancora non si danno per vinti. I genitori della scuola elementare padovana Arcobaleno non ci vogliono credere che i tagli potranno mettere in ginocchio una delle esperienze scolastiche più vitali in circolazione.
Nata per accogliere bambini con gravi disabilità la scuola Arcobaleno è cambiata negli anni custodendo nell'attenzione alle diversità di ciascuno la cifra della sua vitalità. Non ci sono libri di testo, ma una biblioteca ricca di 5mila volumi dove i bambini percorrono sentieri di ricerca, più che binari prestabiliti, accompagnati da maestre motivate da un insegnamento fondato sulla relazione più che sui programmi, sull'incontro e la scoperta più che sulle formule didattiche.
Maestre persuase del loro lavoro e che per questo hanno coinvolto e appassionato generazioni di bambini e di genitori.
Genitori che partecipano concretamente alla vita della scuola – riordinando e custodendo, ad esempio, la bella e grande biblioteca, vero cuore pulsante di questo progetto educativo – e che ora difendono con le unghie e con i denti

il resto dell'articolo si può leggere cliccando qui






















martedì 10 maggio 2011

I RAGAZZINI DELLA 4 MARTIRI RACCONTANO PIUMINI

La cosa che  mi è piaciuta di più è stata la simpatia  di Piumini e la sua bravura nell'animare la storia che ci ha fatto recitare. Una nostra compagna ha chiesto un consiglio un po' curioso : 
- Come posso farmi venire la voglia di leggere?
Piumini le ha risposto  che leggere è esplorare una parte di sé  e scoprirlo.  
Amani
Quando siamo entrati la prima cosa  che ci ha fatto fare è stata una recita, facendoci partecipare  tutti. Non avevamo una sceneggiatura  ma lui ci è riuscito lo stesso , improvvisando: per questo mi è piaciuto anche se lo immaginavo diverso. 
Partecipando  a questo incontro mi è venuta voglia di leggere.
Marco
Secondo me Roberto Piumini  è simpaticissimo e mi ha colpito  soprattutto nella prima parte  quando ci ha fatto recitare una storia . Nella seconda parte  gli abbiamo fatto delle domande e lui rispondeva. Una delle sue risposte mi ha colpito :
"Scegli il libro che secondo te è  migliore e leggilo. Dopo due o tre libri che hai letto, non lasci più la lettura. Ogni lettura è un'esplorazione dentro di noi sulle nostre emozioni e sui nostri stati d'animo. In un attimo riviviamo tutte le esperienze vissute e ci formiamo immagini nuove alla luce di quanto stiamo leggendo."
Mattia
La cosa che mi ha colpito è stata la sua immaginazione e il suo modo di fare spontaneo. Abbiamo recitato  senza costumi o cose varie, la trama era semplice. 
Non mi aspettavo proprio  la sua simpatia: è stato fantastico!
Swami
Non mi immaginavo  che Piumini  fosse così. Mi è piaciuto quando ci ha permesso di fargli delle domande. Io gli ho domandato  che consiglio darebbe  alle persone  che non hanno voglia di leggere e lui   mi ha risposto che  chi guarda la TV non sa più chi è sé stesso.
Winnie
A me è piaciuto molto come ha animato la storia delle lucertoline.
Roberto Piumini è una persona intelligente e simpatica . Ci ha consigliato molti libri che proverò a leggere perchè  la lettura è una cosa libera, così si è liberi di ispirarsi al libro.
immaginavo un incontro più noioso invece è stato un momento magico.
Emma
Ci ha raccontato di come è diventato scrittore. In realtà non l'ha voluto: lui ha scritto un libro, l'ha mandato ad una casa editrice, è piaciuto e da lì è diventato ufficialmente uno scrittore e un poeta ma di fatto lo era già. Mi sono divertita molto, spero di incontrarlo di nuovo.
Sara
A me è piaciuto  tanto quando ci ha fatto recitare. Non avevamo  costumi ma mi è piaciuto così come era. Quando l'ho visto di persona era molto diverso da come me lo  immaginavo, alto e magro, senza la barba e con i capelli neri, neri. Invece era un po' cicciotello, aveva la barba, non era alto e aveva i capelli un po' grigi e castani. Comunque  mi sono divertita molto  a fare il sole nella recita, ad ascoltare i racconti, gli anneddoti, le poesie, le risposte alle nostre domande.
Lavinia
Mi è piaciuto quando ci ha raccontato una storia animata. Roberto Piumini è davvero divertente!  Io me lo immaginavo diverso e pensavo che fosse meno divertente.
Jacopo
Era molto simpatico e  mi è piaciuto come ci  ha coinvolti in quella specie di commedia.
Mi è piaciuta la risposta che ha dato a Winnie:" Chi non legge e guarda solo la TV, non sa più chi è lui stesso" 
Martina
La cosa che mi è piaciuta di più  è stata la piccola storiella  del sole, delle lucertoline, della gazza e del lucertolone. 
 Me lo immaginavo giovane biondo e con gli occhi verdi. Quando ha incominciato a parlare ho capito che non serve essere  magri o grassi, ma dimostrare simpatia e stare bene con gli altri. Mi ha impressionato la sua  capacità di comunicare e di coinvolgerci. 
Con questo incontro ho capito  che fa bene leggere e anch'io voglio farlo di più.
Denis
L'incontro con Piumini è stato emozionante perché all'inizio ci ha raccontato una storia coinvolgente. Devo dire che   lo immaginavo diverso:L'importante non è stato come era fatto ma l'allegria  con cui affronta il suo lavoro e che ha trasmesso  anche  a noi insieme a fantastiche emozioni.
Mohamed
A me è piaciuto  quando ci ha parlato di sè. La domanda a cui ha risposto più saggiamente è stata quella di Winny: " Che consigli  daresti  a  chi non vuole leggere?"
Lui ha risposto che chi non legge  e guarda solo la TV, non sarà mai più lui, quello che  gli dà la TV lo cambia. Leggere  ci fa ricordare noi stessi, si rivivono le proprie esperienze in meno di mezzo secondo.
Isabel

I RAGAZZINI DELLA NIEVO RACCONTANO PIUMINI

“All'inizio lui ci ha proposto tre storie: la prima a carattere mitologico, parlava di un centauro, la seconda era una storia romantica e la terza una storia di paura....quasi tutti hanno votato per la terza, cioè la storia di paura, anche se dopo averla letta, secondo me non metteva paura nemmeno a un bambino di due anni.” (Antonio)
“Alla fine dell'incontro tante persone volevano l'autografo, ma lui non ha voluto perchè, secondo una statistica del College di Frottolonia, una stretta di mano vale circa come 12428 autografi!”...(Martin)
“A me è piaciuto tanto, ed è una cosa che mi terrò nel cuore per sempre...P.S. E' la prima persona famosa che incontro!” (Andrea)
“Abbiamo avuto modo di conoscerlo, di ascoltare pezzi di racconto scritti da lui, di interpretarli e infine di far domande sulla sua vita di scrittore.
Però la cosa più bella, per me, è stata dargli la mano alla fine dell'incontro...come si fa tra adulti.” (Francesca)
“Io con Roberto Piumini ho imparato a capire le storie e anche le poesie.” (Giovanni)
“Questo incontro con Roberto Piumini mi è davvero piaciuto, perchè è la prima volta che incontro un famoso scrittore.” (Francesco)
“Sinceramente pensavo di incontrare un quarantenne; quando ho visto quel sessantenne seduto sul palco con la barba da Babbo Natale, sono rimasta stupita.” (Alice)
“...e la terza, alla fine fu quella che ci lesse perchè era riuscito a sedurci con due piccole parole: paura e morte.” (Chiara)
“Beh, io parlo per me: mi sono molto divertita.” (Madalina)
“Roberto Piumini mi ha incuriosito molto perchè non avevo mai incontrato, dal vero, uno scrittore” (Martina)
“E' stata un'esperienza che ho seguito con interesse e, da quanto ho capito, la morale di questa storia è che la morte non deve fare paura”. (Lorenzo) 

sabato 7 maggio 2011

I RAGAZZINI DELLA LUZZATTI RACCONTANO PIUMINI

Piumini è proprio simpatico e in gamba.
Piumini ci ha insegnato che è possibile fare teatro con "poco".
Da piccolo sognava di fare il pilota ed invece è diventato scrittore famoso.
"La scrittura è venuta da me e non il contrario." Ci ha detto:"A forza di giocare con le parole e di scrivere racconti, ho capito di avere un certo stile,quindi ho mandato il mio primo scritto ad un editore che me l'ha pubblicato.
Non esiste un libro che non piaccia,bisogna cercare,provare tanti libri finchè si trova quello che piace; quando ci si appassiona alla lettura non si smette più di leggere."

domenica 1 maggio 2011

Incontro con l'autore: Roberto Piumini incontra i ragazzi del 10°ICS

Roberto Piumini ha incontrato i ragazzi delle scuole del 10°ICS, giovedi 28 aprile all'Auditorium del Gramsci. L'incontro è stato organizzato dalla professoressa Melica, all'interno delle iniziative proposte dalla Commissione Biblioteche dell'Istituto volte a incoraggiare e coltivare il piacere di leggere. L'incontro è stato un successo: stanno arrivando i primi commenti dei ragazzi sulla giornata.
Per approfondire la conoscenza della bibliografia di Piumini

lunedì 4 aprile 2011

Anobii??Che cos'è?

aNobii è un social network  dedicato ai libri.
Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull'acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi.
Creato nell'agosto 2005  a Honk Kong,  è considerato un esempio del WEB 2.0 ed è attualmente diffuso in 15 lingue diverse, tra cui l'italiano classificando oltre 25 milioni di libri.
Il nome aNobii deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il "tarlo della carta"; nei paesi anglosassoni con questo epiteto viene metaforicamente indicato chi passa molto tempo sui libri. 

Gli alunni della classe quarta della scuola primaria" 4 Martiri" di Padova si  stanno preparando a mettere online i libri che hanno letto e che leggeranno, per costruire la loro biblioteca virtuale e recensirne i volumi. Inizia una nuova avventura nel mondo dei libri.

venerdì 25 marzo 2011

24 marzo Giornata della promozione della lettura

Quanti sono a conoscenza che il 24 marzo si celebra la “Giornata nazionale per la promozione della lettura” , istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 15 luglio 2009?
Il decreto all’art. 1 recita. “E’ istituita la “Giornata nazionale per la promozione della lettura”, che si terrà il 24 marzo di ogni anno. In tale giornata le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, assumono, nell’ambito delle rispettive competenze, iniziative volte a promuovere la lettura in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini, e in particolar modo le nuove generazioni, sui temi ad essa legati”.
Temo molto pochi ma  comunque  il  24 marzo, sarebbe la Giornata Nazionale per la Promozione delle Lettura. “Sarebbe” perché tra le tante feste , la lettura è il solito fanalino di coda  a cui nessuno importa Perché?  Perché non fa  girare mazzette,  perchè la cultura non dà da mangiare, come dice Tremonti e  vogliamo per caso contraddirlo? Così, nonostante la Giornata per la Lettura sia stata istituita di recente,  si è già persa per strada.
Essendo evidente il nesso tra la lettura e la civiltà di un paese, perchè  non proporre unaspecie  di di deducibilità fiscale degli acquisti dei libri ? E' previsto anche nella legge sul libro, attesa da anni dagli editori. In Spagna, ad esempio, si spendono più di 30 milioni di euro del budget annuale statale per la promozione alla lettura. Il che non vuol dire dare i soldi all’assessore per stampare qualche volantino e fare una conferenza con un gettone di presenza all’amico dell’amico  ma spendere per comprare libri destinati a scuole e biblioteche. La Gran Bretagna, nonostante la macelleria sociale del governo Cameron ha salvato dalla scure solo la ricerca e l’istruzione.Non è stato infatti toccato lo stanziamento destinato al fondo della letturai che  dovrebbe aggirarsi intorno ai 15 milioni di sterline (circa 20 milioni di euro). Michael Gove, il 43enne ministro dell’Istruzione del governo Cameron  ha dichiarato che l’obiettivo sono 50 libri l’anno per un ragazzino di prima media. In pratica uno alla settimana. Se c’è una cosa che salva la disastrosa educazione pubblica britannica, è proprio la lettura. Fin dalle primarie i bambini sono incoraggiati a leggere di tutto. Gli studenti non hanno quasi mai compiti a casa, ma devono leggere come minimo mezz’ora al giorno. Ogni scuola ha la sua biblioteca scolastica e la gestione non è demandata – come accade in Italia – a un pugno di volenterose insegnanti. 
In Italia gli editori hanno dovuto implorare quattro anni per vedere sbloccati i due milioni annui stanziati da Rutelli per il Centro del Libro. Due milioni contro i 30 spagnoli, un quindicesimo. Due milioni contro venti inglesi, un decimo.  E mentre gli italiani comprano libri per 3 miliardi e mezzo l’anno, ne spendono 14 in lotterie e affini,  un tempo  definite la tassa sulla stupidità... Meditiamo, gente.

venerdì 11 marzo 2011

Giornata Mondiale del Libro e del Dirittod'Autore

Berlin, "Germany, land of ideas"
 In vista della Giornata Mondiale del Libro, alcune informazioni sulla sua storia e il monumento dedicato  a Berlino alle idee dei grandi autori tedeschi, rappresentate dai libri che hanno scritto.


La Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, nota anche come Giornata del libro e delle rose è un evento patrocinato dall’Unesco per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copiright. A partire dal 1996, viene organizzata ogni anno il 23 aprile con numerose manifestazioni in tutto il mondo.
Sulla base di una tradizione catalana, la 28ª sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO, riunita a Parigi, su proposta di 12 paesi fra cui Australia, Russia e Spagna, ha adottato la risoluzione 3.18 con la quale ha proclamato il 23 aprile di ogni anno “Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore” (28 C/Resolution 3.18 del 15 novembre 1995).
L'obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura ed a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità.
Il 23 aprile è stato scelto in quanto è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616), l’inglese William Shakespeare(1564-1616) ed il peruviano Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616). In realtà, Cervantes e Garcilaso de la Vega sono morti il 23 aprile secondo il calendario gregoriano mentre Shakespeare è morto il 23 aprile secondo il calendario giuliano, all’epoca ancora in vigore in Inghilterra, e quindi dieci giorni dopo. L’apparente corrispondenza delle date si è rivelata una fortunata coincidenza per l’UNESCO. Nello stesso giorno, oltre ad essere anche nato Shakespeare, sono nati il francese  Maurice Druon  (1918-2009), il russo Vladimir Nabokov(1899-1977), il colombiano Manuel Mejia Vallejo (1923-1998) ed il premio nobel islandese Halldòr Laxness (1902-1998) ed è morto il catalano Josep Pla  (1897-1981).

Elogio della lettura e della finzione

Mario Vargas Losa in occasione dell'assegnazione del premio Nobel per  la lettura 2010 ha tenuto il discorso Elogio della lettura e della finzione . Ne riporto alcuni  i punti da rileggere e su cui riflettere.

Elogio della lettura e della finzione

Ho imparato a leggere all’età di cinque anni, nella classe di Fratel Justiniano, presso il collegio di La Salle a Cochabamba (Bolivia). È la cosa più importante che mi sia mai capitata. Quasi settant’anni dopo ricordo con chiarezza come questa magia, quella di tradurre in immagini le parole dei libri, abbia arricchito la mia esistenza, distruggendo le barriere dello spazio e del tempo, permettendomi di percorrere con il capitano Nemo nel suo sottomarino ventimila leghe sotto il mare, di lottare a fianco di D’Artagnan, di Athos, di Porthos e di Aramis contro gli intrighi che minacciavano la Regina ai tempi del ritorno di Richelieu, o di percorrere il cuore di Parigi, divenuto Jean Valjean con il corpo inerte di Marius sulle spalle.
La lettura trasformava il sogno in vita e la vita in sogno, mettendo alla portata di quel piccolo ometto che io ero l’universo della letteratura. Mia madre mi raccontò che le prime cose che scrivevo erano i seguiti delle storie che leggevo, perché mi rattristavo che finissero o volevo correggerne il finale. E può essere che sia questo che ho fatto per tutta la mia vita senza saperlo: prolungare nel tempo, mentre crescevo, maturavo e invecchiavo, le storie che avevano riempito la mia infanzia di entusiasmo e d’avventure. ...
Mi sono domandato a volte se in paesi come il mio, che conta così pochi lettori e tanti poveri, analfabeti e ingiustizie, e dove la cultura resta il privilegio di pochi, scrivere non sia un lusso solipsistico. Ma questi dubbi non hanno mai spento la mia vocazione, ché io ho sempre continuato a scrivere, anche in quei periodi nei quali per mangiare ero costretto a lavorare a tempo pieno in altri campi. Penso di aver agito saggiamente poiché, se perché la letteratura fiorisse in una società fosse prima stato necessario giungere alla cultura alta, alla libertà, alla prosperità e alla giustizia, essa non sarebbe mai esistita. Al contrario, grazie alla letteratura, alle coscienze che ha formato, ai desideri e agli slanci che ha ispirato, al disincanto della realtà quando si faccia ad essa ritorno dopo una bella storia, la civiltà è ora meno crudele di quando i narratori hanno iniziato a umanizzare la vita con le loro favole. Saremmo peggiori di quel che siamo senza i buoni libri che abbiamo letto; saremmo più conformisti, meno inquieti, meno insubordinati, e lo spirito critico, motore del progresso, non esisterebbe nemmeno. Come scrivere, leggere è protestare contro le insufficienze della vita. Colui che cerca nella finzione ciò che non ha esprime, senza alcun bisogno di dirlo o addirittura di saperlo, che la vita quale è non basta a soddisfare la nostra sete d’assoluto, fondamento della condizione umana, e che dovrebbe essere migliore. Inventiamo delle finzioni per poter vivere in qualche maniera le multiple vite che vorremmo avere, quando non disponiamo che di una sola.
Senza le finzioni saremmo meno coscienti dell’importanza della libertà che rende vivibile la vita, e dell’inferno che essa diviene quando questa libertà è calpestata da un tiranno, un’ideologia o una religione. Che coloro che dubitano che la letteratura, che ci sprofonda nei sogni della bellezza e della felicità, ci metta in guardia, inoltre, contro tutte le forme di oppressione, si domandino perché tutti i regimi che intendono controllare la condotta dei cittadini dalla culla alla tomba, la temano a tal punto da istituire dei sistemi di censura per reprimerla e sorveglino con tanto sospetto gli scrittori indipendenti. Quei regimi sanno bene, in effetti, quale sia il rischio nel lasciare l’immaginazione spaziare nei libri, e quanto sediziose divengano le finzioni quando il lettore compara la libertà, che le rende possibili e vi si spande, con l’oscurantismo e la paura che le controllano nel mondo reale. Che lo vogliano o meno, che lo sappiano oppure no, i fabbricanti di racconti, inventando storie, propagano l’insoddisfazione e mostrano che il mondo è fatto male, che la vita dell’immaginario è più ricca della routine quotidiana. Una simile constatazione, quando si ancori nella sensibilità e nella coscienza, rende i cittadini più difficili da manipolare, più restii ad accettare le menzogne di quelli che vorrebbero far loro credere che dietro alle sbarre, tra inquisitori e carcerieri, si viva meglio e più sicuramente.
...
Non mi sono mai sentito straniero in Europa né, a dire il vero, in nessun altro luogo....
Non mi sembra che essere divenuto, senza essermelo proposto, un cittadino del mondo, abbia indebolito quelle che si chiamano «le radici», i miei legami con il mio paese – cosa che non avrebbe più grande importanza - , poiché se così fosse stato, le esperienze peruviane non continuerebbero ad alimentare la mia scrittura e non apparirebbero sempre nelle mie storie, anche quando queste sembrano aver luogo molto lontano dal Perù. Credo che l’aver vissuto tanto tempo fuori dal paese dove sono nato ha piuttosto rafforzato quei legami, affiancandovi una prospettiva più lucida, e la nostalgia, che sa fare la differenza tra contingente e sostanziale e mantiene in tutto il loro splendore i ricordi. L’amore del proprio paese natale non è un obbligo, ma, come tutti gli altri amori, è un movimento spontaneo del cuore, come quello che unisce gli amanti, i genitori e i loro figli, e gli amici fra loro.
 
...
Io detesto tutte le forme di nazionalismo, d’ideologia – o piuttosto di religione – provinciale, dalle idee corte ed esclusive, che corrode l’orizzonte intellettuale e dissimula nel suo seno pregiudizi etnici e razzisti, poiché trasforma in valore supremo, in privilegio morale e ontologico, la circostanza fortuita del luogo di nascita. Allo stesso modo della religione, il nazionalismo è stato la causa delle peggiori carneficine della storia, come quelle delle due guerre mondiali e dell’attuale bagno di sangue in Medio-Oriente. Nulla ha contribuito quanto il nazionalismo alla balcanizzazione dell’America latina, insanguinata da combattimenti e da litigi insensati, dove risorse astronomiche sono state sperperate nell’acquisto di armamenti invece di costruire scuole, biblioteche e ospedali.
Non bisogna confondere il nazionalismo con i suoi paraocchi e il suo rifiuto dell’«altro», sempre fonte di violenza, con il patriottismo, sentimento sano e generoso, d’amore per la terra dove si è vista la luce, dove hanno vissuto i propri antenati e si sono forgiati i primi sogni, paesaggio familiare di geografie, di esseri cari e di avvenimenti che divengono momenti chiave della memoria e scudi contro la solitudine. La patria non sono né le bandiere né gli inni, né i discorsi apodittici sugli eroi emblematici, ma un pugno di luoghi e di persone che popolano i nostri ricordi e li tingono di malinconia, la sensazione calda che, dovunque noi siamo, esiste un focolare al quale possiamo fare ritorno.
...
Dalla caverna al grattacielo, dalla clava alle armi di distruzione di massa, dalla vita tautologica della tribù all’era della globalizzazione, le finzioni della letteratura hanno moltiplicato le esperienze umane, impedendo che, uomini e donne, noi soccombessimo alla letargia, alla rassegnazione, che ripiegassimo su noi stessi. Nulla ha seminato tanto l’inquietudine, scosso tanto l’immaginazione e i desideri che quella vita di menzogne che aggiungiamo a quella che abbiamo grazie alla letteratura allo scopo di conoscere la grande avventura e la grande passione che la vita vera non ci darà mai. Le menzogne della letteratura divengono verità attraverso di noi, suoi lettori, trasformati, contaminati dalle aspirazioni e, per colpa della finzione, sempre pronti a rimettere in questione la mediocre realtà. Attraverso questo sortilegio, che ci culla nell’illusione di avere quello che non abbiamo, di essere ciò che non siamo e di accedere a quella esistenza impossibile nella quale, come degli dei pagani, noi ci sentiamo al contempo terreni ed eterni, la letteratura introduce nelle nostre anime la non conformismo e la ribellione, che stanno dietro a tutte le prodezze che hanno contribuito a diminuire la violenza nei rapporti umani. A diminuire la violenza, non ad eliminarla del tutto. Perché la nostra sarà sempre, per fortuna, una storia incompiuta. È la ragione per la quale dobbiamo continuare a sognare, a leggere e a scrivere, che è il metodo più efficacie che abbiamo trovato di alleviare la nostra condizione mortale, di trionfare sull’usura del tempo e di rendere possibile l’impossibile.

martedì 1 marzo 2011

Luoghi natii

Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su sè stessi; la mia prima patria sono stati i libri.
                                                                           Marguerite Yourcenair
                                                                            Memorie di Adriano 1951               

Giornata Mondiale della Lettura ad alta voce: idee per gli insegnanti

    • Leggere a voce alta è un modo per stare insieme, imparando ad ascoltare sè stessi e gli altri,  comprendere il significato di parole e storie, migliorandone la comprensione e condividere con gli altri esperienze attraverso le parole delle storie.
  • Create una maratona di lettura, invitate un ospite ( può essere un collaboratore scolastico o il nonno vigile,  ...) che inizi la lettura, organizzate gli studenti, in base ai livelli, in modo  che leggano a voce alta  in coppia.
  • Incoraggiate  gli studenti a fare i lettori volontari con  i nonni, i fratellini minori o ammalati
  • Se il 9 marzo fosse un giorno indaffaratissimo, prendetevi almeno qualche minuto per leggere qualcosa di speciale a voce alta  a colleghi, amici o familiari, magari riflettendo tutti insieme  sull'importanza dell'alfabetizzazione globale.
  • Registrate i vostri tempi di lettura  tramite il sito  litworld.org  oppure  comunicate i vostri progressi sui gruppi correlati  Facebook o Twitter
  • Organizzate dei Party di Lettura o dei Reading di gruppo.

La Giornata Mondiale della Lettura ad alta voce 9 marzo 2011



 Il LitWorld  l'organizzazione mondiale che si pone  l'obiettivo di  completare l'alfabetizzazione dell'umanità propone  la Giornata Mondiale della Lettura ad alta voce per ricordare che l'analfabetismo non è ancora sconfitto.

Che cosa vi mancherebbe di più se  non vi fosse possibile leggere e scrivere? Immaginate il vostro mondo senza parole.

In occasione del World Read  Aloud Day 2011 ( Giornata Mondiale della lettura a voce alta) leggete a voce alta con i vostri cari e con nuovi amici da oggi  e fino al  9 marzo o per tutto il mese e registrate i tempi per aiutarci a raggiungere l'obiettivo  di 774 milioni di minuti di lettura per ricordare che nel mondo 774 milioni  di persone non sanno leggere e scrivere.
Con   questa maratona  si vuole dimostrare al mondo intero  che prestiamo tutte le nostre voci al Movimento di Alfabetizzazione Globale. Facciamo sapere ai bambini di tutto il mondo  che crediamo nel potere delle parole e delle storie di cambiare le vite.

" So che il giorno in cui tutti sapranno leggere e scrivere non è un sogno. Non so quanto tempo ci vorrà ma so che quel giorno arriverà. "  
                                                                     un partecipante al World Read Aloud Day , di 10 anni
                   

venerdì 28 gennaio 2011

Una libreria per, dei, sui ...bambini


Un saluto a tutti.

Se non avete ancora avuto modo di visitare e conoscere la nuova libreria dedicata alla Letteratura e ai Bambini, è il momento di farlo.

Pel di carota è in pieno centro, ma ha anche un sito costantemente aggiornato.

Mensilmente viene proposta una programmazione di attività, incontri e laboratori aperti ai bambini e alle loro famiglie.