giovedì 3 giugno 2010

Il Diario del lettore: un'idea dalla Francia

Navigando in Internet, ho scoperto che nelle scuole francesi l'uso del Diario del Lettore è  comune dalla scuola dell'infanzia alla secondaria superiore. Un articolo offre una  definizione  e una panoramica sull'uso del Diario . Questa è la  mia traduzione della prima parte dell'articolo.


Il diario del lettore - Definizione parte prima


Fare di ogni bambino un lettore assiduo presuppone offrirgli i mezzi per una relazione più profonda con il libro, privilegiando parallelamente  la sua esperienza personale . Incitarlo a conservare la traccia di questa esperienza, significa riconoscerne il valore, è permettere allo studente di costruire la sua identità personale e di misurare lungo gli anni e i libri , l'evoluzione del suo immaginario, della sua sensibilità, della sua intelligenza. In un certo qual modo è consentirgli di leggere se stesso attraverso lo specchio delle sue letture.
Questa traccia potrà essere di vario genere: disegno commentato oppure no, florilegio di citazioni, ritratto o caricatura del personaggio o dei personaggi, poema, canzone, annotazione di parole sconosciute, strane,insolite o emozionanti, lettera all'autore di ammirazione o di contestazione, ripresa di un episodio o riscrittura modificata di una peripezia o dell'epilogo, collegamento a letture personali, parodia, parallelismo o contrapposizione con vissuti personali, ammissione di non comprensione o di reazione emozionale, identificazione con un personaggio motivata o no, recensione o estratto di una recensione, reazioni umoristiche, emotive...
Il Diario del Lettore segue l'evoluzione dello studente ed esiste per essere conservato. Lo studente è libero di farne o non farne un oggetto visivamente piacevole ma può essere incoraggiato a farlo. Effettivamente l'esperienza nelle classi, e soprattutto con gli studenti in difficoltà, prova che il desiderio di “ abbellire”  il Diario, cioè ciò che è prima era percepito come un brogliaccio o come un lavoro supplementare, è la prima segnale  che indica come la motivazione dell'allievo si stia attivando, rivela che si sta attuando un rapporto di identificazione con il Diario, valorizzando l'esperienza del lettore.
L' instaurare un dialogo aperto e libero intorno alla lettura, la circolazione degli scritti prodotti, sia che si effettui a livello orale o in qualsiasi altra modalità scelta e regolata dall'insegnante, incoraggiano lo studente a desiderare di offrire un immagine di sé il più possibile positiva. Riuscirci contribuisce inoltre  a rinforzare l'auto stima senza la quale non è possibile il successo scolastico.
Dare impulso e sviluppare la funzione socializzante della lettura, condizione per una integrazione riuscita, significa instaurare dei rituali che favoriscano all'interno della classe il dialogo e lo scambio intorno alle opere lette per farne un'occasione di riflessione e dibattito.
La letteratura è un “luogo della memoria” da condividere e da abitare insieme. Una lettura, anche personale, è sempre il risultato di un processo dialogico e collettivo. La circolazione collettiva delle esperienze di lettore costruisce le fondamenta per l'accesso ad una cultura condivisa e permette di nutrire l'universo mentale dei bambini di riferimenti ed emozioni comuni. Ci sono mille e un modo per creare nella classe una memoria collettiva e un sentimento di familiarità con le opere letterarie: segnalare una scoperta, condividere con un altro lettore dello stesso libro le proprie impressioni, consigliare la lettura di un libro a un compagno di classe, a un genitore, a un professore, partecipare ad una giuria per la selezione di un libro, partecipare a un dibattito con altre classi...
Ma il Diario del Lettore si apre oltre  ai vari tipi di lettura del bambino o dell'adolescente e anche a tutte le esperienze artistiche o culturali,  le più diversificate( spettacoli, esposizioni, ecc.)
Costruire una biblioteca personale fa parte dell'atto stesso di leggere e dell'identità del lettore. Non esiste lettore senza biblioteca personale, reale e “mentale”. Leggere è possedere un libro e la sua lettura; leggere è rileggere e memorizzare le diverse riletture; leggere è collegare con un legame individuale, soggettivo ma necessario, i propri libri e la loro lettura. Nessun alunno dovrebbe lasciare il sistema scolastico senza possedere una biblioteca di base , che sia il risultato individuale delle sue scoperte, delle sue scelte, dei suoi apprendimenti e l'espressione di quello che possiamo definire la sua cultura.
Richiamare le letture già fatte in modo ricorrente, è incitarlo a rileggere i suoi libri, ripercorrendo le emozioni provate. Ma è anche incoraggiarlo a concepire la sua biblioteca come parte di un insieme più vasto, formato da tutte le altre biblioteche individuali e istituzionali, tra le quali è indispensabile la circolazione  e lo scambio.
           Prestare o chiedere in prestito dei libri, sono poi entrambe attività da lettore impenitente.

Nessun commento: