giovedì 8 luglio 2010

MI RICORDO ...grandi incontri 2





(scuola secondaria Stefanini/Voltabarozzo)
Mi ricordo ... il primo libro che ho amato, il primo che ho compreso, il primo che mi ha fatto comprendere, insomma quello fatto apposta per me.
"Piccole Donne" è il suo titolo, un titolo  un po' vago, ma che mi ha interessata e mi ha fatto venir voglia di leggerlo.
Era il giorno del mio decimo compleanno, quando lo ricevetti e quando scoprii quante meraviglie sono nascoste nelle numerose pagine dei libri. Così cominciai a sfogliare una pagina dopo l'altra provando entusiasmanti emozioni di paura, di allegria e di rabbia... che mi accompagnano tutt'oggi.
Racconta la vita di quattro piccole donne che imparano a vivere ascoltando il loro cuore e vivendo vicende emozionanti. Le loro avventure, i loro giochi mi hanno dato numerosi consigli su come affrontare situazioni imbarazzanti, paurose, ma anche allegre e divertenti; mi hanno fatto capire che la vita è un bene prezioso che non va sprecato, ma che va usato in modo responsabile. E' colui che non ascolta il suo cuore e non rispetta le regole del "gioco della vita" che alla fine perde sempre.
                                       Martina classe seconda A








Mi ricordo... il primo libro che lessi da piccolo si chiamava "L'occhio del lupo". Fu un regalo di Annalisa, una collega di mia madre. Lo ricevetti in regalo per il mio ottavo compleanno.Ricordo che si distingueva  fra tutti  i regali perché era il più piccolo, non vedevo l'ora di scoprire cosa si nascondesse dentro quella busta rossa.Finalmente scartai quel regalo e vidi un libro.Il mio primo pensiero si riassumeva in un'unica espressione:"Che orrore!!" Sinceramente avrei preferito un Power Ranger. Non so perché ma la sera mi ritrovai  a sfogliare quel libro;c'era qualcosa  che mi affascinava. Passavano i giorni e quel libro mi coinvolgeva sempre di più.
Il personaggio più interessante era un lupo, non aveva un paio di occhi come tutti gli altri e non ululava mai. Mi piaceva perché era completamente diverso da me ed è stata un'esperienza che mi ha molto colpito perché mi è stato possibile avvicinarmi ad un mondo nuovo, avvincente e stimolante che ho potuto conoscere solo attraverso la lettura. 
Poi, crescendo,  mi sono ritrovato a leggere altri libri, ma mai nessuno di essi mi ha colpito e stimolato quanto il mio primo libro, che in realtà non era desiderato ed infine si è rivelato un'esperienza unica, che mi ha aperto la mente verso un mondo fatto di parole, emozioni ed infine ricordi.
                                 Alessandro classe seconda A




Mi ricordo ...  una sera di sette anni fa, quando non ero più alta di una sedia, mia mamma  mi è venuta incontro con in mano un libro vecchio e consumato che non mi ero mai preoccupata di prendere in considerazione.parlava di Emil, un bambino piccolo e ribelle. Questo libro mi ha subito catturato perchè a me sarebbe tanto piaciuto giocare con Emil. Ancora adesso mi viene voglia di correre come faceva lui e non avere pensieri su quello che succederà, come quando, da bambina, imitavo quel buffissimo personaggio.
Ma torniamo a quella sera: c'ero io seduta  sul mio letto, c'era mia mamma vicino a me  che leggeva e c'era il libro che, pagina dopo pagina mi ha portato in un mondo che  mi sembrava  magico. Ma non era la magia delle fiabe con fate buone e principesse da salvare, quella era la magia di un bambino che vive con gioia e ottimismo ogni minuto della giornata, che piange, che ride, una magia grazie alla quale ho vissuto momenti incredibili. Ad esempio quando Emil ha tentato, con l'aiuto della sorellina Ida e del garzone Alfred, di strappare un dente a Lina, l'insopportabile domestica della famiglia di Emil. Non so dire con precisione quanti vicini ho svegliato ridendo, la stima è di circa una dozzina.
Emil mi piaceva soprattutto perché lo ritenevo l'energia fatta a forma di bambino. Anche adesso lo penso, ma ho un po' ridimensionato le cose. ora penso che Emil sia un vivacissimo bambino che combina un mucchio di guai. Quando ero piccola, però , lo consideravo il mio sogno fatto persona oppure, come ho già detto, una magia.
Un brutto giorno la magia mi ha mostrato la sua ultima pagina. Il libro ora è riposto nello scaffale, pronto ad offrire sogni a chiunque abbia voglia di leggerlo.
                                        Martina classe seconda A



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